Flussi di profughi: trasformare il caos in sviluppo positivo

Testo della trasmissione
scarica

PDF (.pdf)

Word (.docx)

05.12.2015 | www.kla.tv/7257

Molte grazie allo studio di Magonza. Come abbiamo già esposto in numerose trasmissioni, dietro i flussi di profughi verso l’Europa si delinea un inquietante sviluppo, che evidentemente non accade in modo arbitrario, bensì avviene in modo pianificato, appositamente per provocare caos e destabilizzazione in Europa. Mentre la politica e i mass media abbelliscono la situazione e attirano spudoratamente a parole la tolleranza dei cittadini, molte città e comuni sono al limite delle loro capacità e forze. Cosa fare con tutta la massa di profughi, che in qualche modo deve anche essere sistemata ed approvvigionata? Non ci sono vie per sminuire o addirittura rigirare lo sviluppo? Ci occupiamo di questa domanda sulla base dei seguenti due esempi: 1° esempio: a Strengelbach, un piccolo paese svizzero, si cerca di risolvere il problema dell'immondizia tramite il “Progetto più 65”. Il comune ha scritto a tutti i cittadini sopra i 65 anni e chiesto, quale pensionato sarebbe disposto gratuitamente ad occuparsi della pulizia del paese una volta a settimana. Il progetto ha cominciato bene e viene presentato ed elogiato dai media con il motto: “Una cosa pulita a Strengelbach.” (Ma) È veramente così lodevole richiamare a servizio pensionati durante la loro meritata pensione? “Nessuno è obbligato” sottolinea Hans Bütikofer della commissione comunale responsabile. Questo no senz'altro, ma allora per quale motivo allo stesso tempo migliaia di profughi e per la maggiore giovani, se ne stanno seduti nei loro alloggi e non possono fare nulla …? Scontri violenti sono prevedibili e in molti paesi già avvenuti. 2° esempio: Wohlen, un comune svizzero nel cantone Berna, deve affrontare il compito di creare degli alloggi per i profughi in arrivo. Il sindaco Bernd Müller rifiuta contro il volere del cantone Berna l'alloggiamento presso le strutture della protezione civile, il che è semplicemente esemplare, poiché tali strutture devono assolutamente rimanere libere per le emergenze, per le quali sono state costruite. Per questo motivo Wohlen farà erigere un villaggio container per i profughi. Il redattore Samuel Burri della radio-televisione svizzera SRF1 commenta così: “Il sindaco Bernd Müller è su un acciottolato di fianco ad un capannone e indica con le braccia. Misurare, spalare, la richiesta d'insediamento è pronta, i presupposti sono ottimi. Entro la fine dell'anno qui saranno piazzati i container.” Anche qui quindi c’è qualcosa da fare, tuttavia in circostanze completamente diverse. Si tratta di provvedimenti forzati e dei soldi dei contribuenti che devono essere spesi, per risolvere il problema... Ed anche qui si pone la domanda: per quale motivo ai richiedenti asilo non viene lasciata alcuna scelta aldilà di starsene seduti inerti, invece di poter aiutare all'erezione per es. di alloggi per i profughi? Dopo il rientro dei profughi questi alloggi lascerebbero un valore sostenibile invece di un buco finanziario. La natura dell'uomo, come dimostrato, è così concepita da aver bisogno di un compito e di poter essere utile. Un famoso detto lo puntualizza così: “l'ozio è il padre dei vizi.” Secondo la piattaforma dei detti, questo significa che: “... il far nulla a lungo andare viene avvertito come un atteggiamento negativo, perché non si partecipa attivamente alla vita e non si è coinvolto in alcunché.” Questo è tra altro anche il motivo per il quale viene ripetutamente rapportato di conflitti violenti e aggressioni tra i profughi. Coloro i quali prendono le decisioni nelle città e nei comuni dovrebbero riflettere su questo, poiché possibilità di collaborazione nei paesi in cui sono alloggiati i profughi, oltre ai due esempi citati, ce ne sono molti altri. Con questi compiti sociali nessuno deve temere la perdita del posto di lavoro. Al contrario, questa è una possibilità per trasformare il caos pianificato in sviluppo positivo. Riflettete anche voi su questo modello come soluzione della problematica dei profughi e parlatene con i responsabili della vostra città o paese. Spediteci le vostre idee costruttive per l'occupazione dei profughi, affinché diventino consapevolezza generale. Così per es. la pulizia della casa, dei mezzi di trasporto, il tagliar l’erba e siepi o l’aiuto nello sgombero neve – e tutto questo per una paghetta e per ripagarsi i costi del viaggio di rientro a casa. Buona sera.

di ef.

Fonti/link: Notizie delle 8.00 del 10.9.2015, dell’emittente radiofonica svizzera SRF1 http://www.srf.ch/sendungen/espresso,
trasmissione del 10.9.2015