Strategia di guerra strumentalizzante [Profughi come armi di guerra?!]

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25.09.2015 | www.kla.tv/6791

Ogni guerra è condotta con una strategia. E la strategia di guerra più abile è quella di manipolare un nemico in modo così impercettibile che si distrugga gradualmente da solo e che possibilmente si scavi prima la propria fossa. Qualcuno obbietterà con un: “Sicuramente nessuno è poi così stupido!” Ma un attimo, nessuno giudichi troppo in fretta! Purtroppo sotto l’influenza di abili strateghi di guerra le cose stanno proprio così, infatti i guerrafondai moderni padroneggiano perfettamente la tattica della strumentalizzazione. In altre parole in questo modo il nemico dichiarato viene sistematicamente forgiato a strumento nelle proprie mani. Così da molto tempo vengono manipolati strategicamente interi popoli, che a causa di manovre diversive si autodistruggono senza accorgersene. E questo con zelo ardente, grandi sacrifici e – udite, udite – persino a proprie spese. Eppure, sebbene questa strumentalizzazione accada davanti agli occhi di tutti, sono solo pochissimi ad aver scrutato a fondo questo gioco oscuro. Affinché questo cambi in futuro, spieghiamo ora lo stesso principio in base al caso libico. Fondamentalmente dobbiamo constatare che la Libia già dall’inizio servì ai suoi aggressori strategici come passaggio e abile copertura per obiettivi di gran lunga superiori. Ma chi sono gli aggressori e a cosa sono interessati in prima linea, se non alla Libia? Gli aggressori sono strateghi globali. I loro obiettivi sono dapprima l’Europa e poi il resto del mondo. Con abilità diabolica giocano le loro globali simulazioni belliche per il raggiungimento del dominio mondiale. Attualmente i loro strumenti più forti sono l’esercito statunitense e la NATO. Tuttavia anche questi sono vassalli sfruttati che con grande zelo stanno avvolgendo il proprio cappio. Intanto eseguono perfettamente il proprio lavoro, perciò i loro burattinai attendono ancora a farli penzolare. Eppure anche a loro spetta lo stesso destino che in precedenza inflissero regolarmente alle loro sotto truppe, ai terroristi salariati divenuti inservibili. Il seguente modello d’azione è solo uno dei tanti esempi attuali. Questo può essere riportato a tutti gli interventi militari occidentali degli ultimi decenni, la maggior parte con lo stesso identico decorso. Al momento gli imperialisti statunitensi assomigliano a giocatori del mulino ancora oltremisura abili. Le loro tattiche sono imperscrutabili, le loro procedure subdole, poiché ogni loro mossa segue strategicamente la regola di calcolarne esattamente almeno 3 in anticipo. Per la comprensione di base: lo scopo del gioco del mulino è di formare dei cosiddetti mulini mettendo 3 delle proprie pedine in fila. Se questo riesce, l’avversario perde una pedina. Come anche negli scacchi, la tattica più forte del giocatore allenato consiste nell’ingannare appositamente l’avversario facendolo cadere nella sua trappola con mosse calcolate in anticipo e persino strumentalizzando l’ingenuo per i propri intenti, così da conquistare appena possibile l’aspirata situazione di vittoria. E dato che pensa sempre almeno 3 mosse in anticipo, questo gli riesce pure! Questi Global Player, in italiano giocatori globali, nel caso della Libia sono riusciti ancora una volta a portare avanti sempre lo stesso medesimo obiettivo. E quale è esattamente questo obiettivo? L’indebolimento totale e la destabilizzazione dell’Europa e di tutto il mondo non ancora americanizzato. Come vedremo dettagliatamente in seguito, ciò era la meta fissata sin dalla prima mossa strategica e in questi giorni si sta compiendo tramite dei paesi indeboliti della cosiddetta “primavera araba”, i quali non riescono più in nessun modo a mantenersi. E anche tramite fiumi di profughi che a milioni e milioni di uomini scappano in Europa e causano un’inevitabile apertura dei confini degli Stati. Così l’Europa sprofonda lentamente, ma non a caso, nella palude di crescenti problemi sociali, economici, politici, ma anche religiosi. La meta strategica nell’ombra è lo schieramento volontario, per il completo esaurimento, nel Nuovo Ordine Mondiale dei burattinai globali. Cosa che gli Stati nazionali d’Europa non farebbero mai senza questo caos intenzionalmente orchestrato, e tantomeno l’avrebbero fatto gli Stati africani comparativamente in fioritura prima della “primavera araba”. Questi imperialisti statunitensi si sono procurati dei vantaggi inarrestabili, con una mossa identica a quattro prime mosse strategiche di mulino ben pensate, e già oggi, appena 4 anni dopo la caduta sanguinosa di Mu’ammar Gheddafi, si sono conclusi in un mulino doppio, ovvero una situazione di vittoria per i globalisti: La prima mossa strategica del governo statunitense sull’allegorico campo di battaglia del mulino di nome “invasione Libia” risale al 2009, primo anno di carica del presidente statunitense Obama. Il giocatore globale di mulino piazzò in un certo senso la sua prima pedina nell’angolo perfettamente strategico tramite la prima ammissione di Gheddafi come rappresentante dell’Unione Africana durante il vertice G8 a L’Aquila nel 2009 e tramite l’apparenza di trovare gradualmente un dialogo equo nelle trattative di petrolio e gas. Il mondo credeva per la prima volta di poter tirare il fiato sotto il governo di Obama per quanto riguarda la relazione tra Libia e USA in confronto al pre-pre-governo sotto Ronald Reagan il quale intitolò Gheddafi come “cane pazzo del Vicino Oriente”. Però già l’anno precedente il governo statunitense aveva coltivato relazioni con certi personaggi del governo di Gheddafi e discusso in segreto i vantaggi della sua rimozione e tutto ciò all’oscuro del pubblico mondiale. A luglio 2008 WikiLeaks pubblicò in questo contesto un dispiaccio provante una relazione tra l’ambasciata statunitense e Shukri Ghanem, il primo ministro e ministro del petrolio della Libia posto in carica da Gheddafi. Questo dispiaccio documenta come l’ambasciata statunitense si sia scambiata con il mediatore di Ghanem dicendo che in Libia non ci sarà mai una vera e propria riforma economica o politica finché Gheddafi non sarà morto. Gli ignari popoli d’Europa e tutti i media sono quindi stati intenzionalmente ingannati e strumentalizzati durante questa prima mossa. Tutti i mass media, tutti i politici e cittadini che hanno gridato ai quattro venti questa famigerata stretta di mano tra Obama e Gheddafi come evento storico, hanno fatto il gioco dello strategico regime statunitense e rafforzato la loro manovra diversiva. In questo modo i popoli d’Europa, nel ruolo di giocatore ingenuo, hanno piazzato la loro pedina per così dire da qualche parte a caso al centro del campo di gioco. Constatiamo: già sin dall’inizio la vera meta per l’Africa non era un miglioramento sociale, politico, economico o religioso, sì nemmeno il loro giacimento di petrolio! Perché i guerrafondai statunitensi sanno già da tempo, ciò che sa la moderna geologia di oggi: degli scienziati di alto rango chiamano il petrolio la circolazione sanguigna della terra. Detto in altre parole: come nel corpo umano il sangue perso si riproduce immediatamente, così anche il petrolio usato all’interno della terra. La terra è quindi un organismo – perciò spesso i guerrafondai bruciano spensieratamente interi campi di petrolio, si ricorda già solo l’Iraq e diversi altri posti. Quindi quando i globalisti occupano dei paesi produttori di petrolio non si tratta in primo luogo del proprio guadagno finanziario, ma delle perdite economiche del paese nel mirino. In altre parole: in primo luogo si tratta d’impedire ogni possibile autarchia, ovvero l’indipendenza economica di tutti i paesi che non sono ancora dipendenti da loro. Certamente il giacimento di petrolio gli serve pure per così dire come mancia sulla strada per l’innalzamento della propria struttura di potere – però ciò è di importanza secondaria. A inizio 2011 seguiva la seconda mossa degli strateghi statunitensi: una strategia che distrae intenzionalmente dalla meta effettiva, che a primo colpo d’occhio sembrò veramente del tutto sconnessa. Per rimanere nell’allegoria lo stratega globalista, che calcola in anticipo, piazzò la sua pedina nell’angolo più lontano rispetto alla prima. In pratica era così: improvvisamente si mise Gheddafi con le spalle al muro come terribile dittatore. E in questo modo il popolo libico, presunto terribilmente oppresso e deturpato, diventò l’argomento del giorno. Tutto ciò serviva però soltanto per scaldare anticipatamente gli animi di tutto il mondo e per giustificare davanti a popolo e politica l’assoluta necessità di un intervento militare – ovvero per strumentalizzare popoli e politica mondiale per le prossime mosse. Però il pubblico mondiale non è venuto a sapere che di fatto il governo statunitense già ai tempi della stretta di mano con Gheddafi allestiva diligentemente delle milizie terroristiche, il quadro di Al-Qaida e dei ribelli nella lotta contro il governo di Mu'ammar Gheddafi. Tramite questa strategia intenzionalmente pre-pianificata del regime statunitense ancora una volta si sono fatti strumentalizzare il popolo europeo, tutti i mass media e pure i liberi servizi di delucidazione. Ogni cittadino del mondo aizzato che si è dichiarato contro questo cosiddetto regime dittatoriale di Gheddafi, ha fatto il gioco degli autori del conflitto e quindi ha legittimato l'operazione militare che era pianificata fin dall'inizio dagli strateghi globali. Alcuni giocatori europei si sono accorti troppo tardi di aver aiutato gli avversari per il “vantaggio alla vittoria”. Quando poi volevano informare il popolo di questi contesti più ampi tramite i media, quest'ultimi tacquero tutti assieme. Al contrario, alcuni giornalisti, come quelli del New York Times, ingannarono il popolo minimizzando in malafede il conflitto in Libia come semplice “guerra civile”. [Obama: la nostra risoluzione è chiara: il popolo libico va protetto!] I bombardamenti della Nato contro la Libia, che in verità durarono sei mesi, vennero menzionati al massimo dai media liberi ed indipendenti. Così, per rimanere nell’allegoria, il popolo ignaro piazzò anche la sua prossima pedina ancora una volta nella sua conoscenza ingannata, senza rendersi conto che con il suo grido per aiuto militare ai giocatori globali li aiutava verso la posizione di vittoria. Constatiamo di nuovo: come detto, anche con questa mossa l'obiettivo degli strateghi statunitensi non era assolutamente il miglioramento delle condizioni di vita in Africa, ma solamente di espandere le proprie strutture di potere globale. Le strutture democratiche dichiarate a squarciagola sul continente africano e cose simili servivano soltanto all’apparenza, al fine di distrarre e strumentalizzare tutti i popoli circostanti. In realtà il pensiero del dominio globale non permette a nessun paese arabo di farsi strada in qualche modo. Al contrario, gli aggressori d’Europa mirano in tutto sempre alla distruzione totale di ogni autarchia, cioè l’autoconservazione di tutti i paesi non ancora americanizzati. Durante la terza mossa strategica sul campo di battaglia libico nel mese di ottobre 2011, la guerra raggiunse il suo culmine nella pioggia di bombe sulla metropoli di Gheddafi e nel suo disumano assassinio, il quale l'allora ministro di stato Hillary Clinton commentò con il detto maligno: “venimmo, vedemmo e lui morì.” Ancora una volta come previsto i mass media e tutte le nazioni si fecero strumentalizzare celebrando, nello spirito di Hillary Clinton, l'eliminazione di Gheddafi come liberazione per il popolo libico oppresso. Constatiamo di nuovo: l'obiettivo di questa riuscita mossa di vittoria non era la liberazione del popolo oppresso dal suo dittatore, né tantomeno in primo luogo l’introduzione di un governo libico succube degli USA, ma la destabilizzazione e l'indebolimento da tanto pianificati del continente europeo – per provocare un gigantesco caos nella casa d'Europa – di modo che l'Europa, prima o poi esausta, si schieri alla fine volentieri nel Nuovo Ordine Mondiale dei giocatori globali. Guardiamo inoltre la conseguenza della quarta mossa e con ciò la mossa di vittoria a favore dei citati guerrafondai e dei loro lacchè in politica e media: oggi, 4 anni più tardi, nel 2015 la conseguenza si manifesta in modo spaventoso. Culmina nell'obiettivo reale dell’aggressore, cioè nei flussi di profughi da loro prodotti. Nel frattempo sono in milioni ad inondare i paesi europei. La Libia, una volta il paese più ricco del continente africano, è devastata e anche i paesi vicini sono destabilizzati da povertà, miseria, furto, corruzione e tanto altro. La Libia sotto Gheddafi: ⇒ non si riscuotevano interessi sui crediti ⇒ l'elettricità era gratuita ⇒ la formazione, anche gratuita ⇒ i trattamenti medici, gratuiti ⇒ tutti i novelli sposi ricevevano dallo stato libico convertiti 45.000 € per comprare il proprio appartamento e fondare la loro famiglia ⇒ una parte delle vendite libiche del petrolio venivano accreditate direttamente sui conti dei cittadini libici ⇒ Gheddafi era in fase di completamento del più grande acquedotto mai progettato al mondo attraverso il Sahara, per un migliore approvvigionamento idrico di popolazione e agricoltura. Mentre gli europei si stanno ingarbugliando sempre di più in questioni controverse riguardanti la politica d'asilo, azzuffandosi a causa della pubblica assistenza, conflitti religiosi e vari tipi di danni conseguenti, fanno esattamente ciò che voleva già sin dall’inizio colui che aveva messo questa trappola. E mentre noi ci stiamo ancor picchiando a sangue, i globali giocatori statunitensi, che ci stanno strumentalizzando, sono già di nuovo tre passi avanti. Perciò ognuno che ora si impegna in modo sbagliato per i poveri profughi e lotta contro una dura e conseguente politica d'asilo, gioca ancora una volta il gioco degli stessi strateghi statunitensi e oligarchi finanziari. Eppure sono proprio loro a trasportare navi sovraffollate di rifugiati verso le frontiere europee sotto bandiera statunitense. Ribadiamo di nuovo: ancora una volta non si tratta del salvataggio di una qualche vittima di guerra e neanche in prima linea degli immensi guadagni finanziari a motivo dell’industria organizzata dei profughi. Tutto questo è solo una piccola paghetta sulla via del vero scopo. E qual è il vero scopo? L’indebolimento e la destabilizzazione totale dell’Europa e di tutto il mondo non ancora americanizzato. Meglio crederci: la strategica tattica di guerra contro l’Europa da parte dell’amministrazione statunitense aspirante al dominio mondiale, è calcolata tanto consapevolmente, quanto la rimozione dell’ape regina da parte di un apicoltore. Com’è vero che l’apicoltore sa, che nel togliere l’ape regina troppo precocemente tutto l’alveare è condannato al perimento, esattamente allo stesso modo il governo di Washington sapeva che l’eliminazione di Gheddafi e i crolli di governo del nord Africa sarebbero stati a breve seguiti da una destabilizzazione di tutta l’Europa! E tali mosse di gioco appositamente depistanti dalle vere intenzioni, allo scopo di strumentalizzare interi popoli attraverso i principali media, accadono anche in ogni altro campo d’importanza vitale. Completamente ignari stiamo aiutando gli stessi autoeletti dominatori del mondo anche al potere assoluto sui nostri soldi, sul nostro benessere ed averi. Come accade? In quanto usando le carte di credito sosteniamo, mossa dopo mossa, quei vantaggi presentati come pratici per il traffico di pagamenti senza contanti. Stiamo dando ai giocatori globali anche il potere assoluto sui nostri figli. In che modo? Nell’accettare senza opporre resistenza i loro nuovi piani scolastici di sessualizzazione precoce e la loro ideologia gender compresi i diritti di educazione pubblica. Ignari stiamo facendo anche il loro gioco dandogli in mano il potere totalitario sulle nostre nazionalità autonome e libertà. Come? Assecondando la politica dei media principali, ED ANCHE effettuando strumentalizzatamente ogni sorta di manifestazioni, le quali dovrebbero portare ad un’evocazione di un divieto totale di manifestare, riunirsi ed infine di parlare. Invece questi profondi nessi andrebbero diffusi a passaparola tra il popolo, nella verità. Per cui diffondete video come questo, distribuite di mano in mano della letteratura delucidante. Poiché persino delle denunce contro tutti questi crimini, nella maggior parte dei casi arrivano troppo tardi, in quanto un immenso intreccio di funzionari statali strumentalizzati si è annidato fin nella giustizia SUPREMA. Qui riassumiamo ancora una volta quell’assoluto, onnipresente filo rosso dei giochi di potere mondiali: si tratta dell’indebolimento di tutte le nazioni che vogliono reggersi con le proprie gambe, fino all’assoggettamento ad un unico governo globale. Questo però in nessun caso smetterà di schiavizzare tutte le nazioni dopo averle soggiogate con le crociate di sottomissione. Quello non sarà che l’inizio della schiavitù. Allora sì che di punto in bianco sarà finita con coca cola, birra e droghe così come con sesso libero, buona cucina, alcol, vacanze e simili … da lì in poi ci sarà solo ancora lavoro e servizio! Servizio di chi? Naturalmente di coloro i quali hanno vinto il gioco, gli abili Global Player, i futuri dominatori del mondo. In considerazione della guerra dell’informazione descritta nello spirito della cattiveria sovraumana, i popoli assomigliano a piccoli bambini che anche con le migliori intenzioni non riescono a tenere il passo a tutti i celeri sviluppi. Anche noi di Kla.TV di tanto in tanto veniamo colpiti da questa guerra dell’informazione. A volte abbiamo anche a che fare con depistaggio strategico tramite contro-argomentazioni appositamente strumentalizzanti oppure (poi) con affermazioni semplicemente falsificate. In breve: chiediamo la vostra indulgenza, anche se una volta perdiamo una mossa del gioco contro gli strateghi che tessono a maglie sempre più strette. Purtroppo fin dall’inizio non siamo immuni né alla falsa corrispondenza né al subdolo tentativo di strumentalizzazione. Aiutateci a vincere la strategia di guerra che con false informazioni diventa sempre più scaltra. Aiutateci, attraverso la vostra conoscenza, ma anche nella divulgazione di tali trasmissioni, a portare luce nel gioco tenebroso. Scrivete voi stessi brevi articoli, che smascherano tal specie di meditazioni strategiche e spediteceli. Aiutateci a portare alla luce senza riguardi i piani maligni ed a consapevolizzare sin dal principio dei modelli di comportamento sempre ricorrenti degli strateghi globali guerrafondai! Semplicemente non rimanete inerti di fronte a queste circostanze di fatto. È proprio la vostra collaborazione che conta, al contrario la vostra passività è lo strumento più forte nelle mani dei suddetti guerrafondai – la vostra passività è la loro arma.

di is.

Fonti/link: https://www.wsws.org/de/articles/2011/07/liby-j28.html
https://www.wsws.org/de/articles/2015/02/18/liby-f18.html
https://www.youtube.com/watch?v=FmIRYvJQeHM&feature=youtu.be
https://www.youtube.com/watch?v=mELqhlK_l4E&feature=youtu.be
http://www.anti-zensur.info/azkmediacenter.php?mediacenter=conference&topic=11&id=253