Attentato a Charlie Hebdo a Parigi – parte 2

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25.02.2015 | www.kla.tv/5473

Stimati spettatori, benvenuti al nostro commento mediatico – buona sera! Il 7 gennaio a Parigi due folli assassini ben addestrati sono penetrati nei locali della redazione del periodico satirico “Charlie Hebdo”, uccidendo 12 persone – di cui 8 giornalisti e due poliziotti. Il presidente francese François Hollande ha parlato di un atto terroristico e i mass media occidentali parlano in coro di un – cito letteralmente: “Attacco alla libertà di stampa”. Il periodico satirico “Charlie Hebdo” era noto per la sua libertà nella diffamazione dell’Islam o anche della chiesa cattolica. Così nel 2006 Charlie Hebdo stampò le tanto dibattute vignette satiriche danesi di Maometto e aveva già portato a termine innumerevoli processi con la chiesa cattolica. Quindi nonostante tutta l’indignazione per l’attentato, ci sono state anche critiche nei confronti del periodico stesso. Così il capo redattore Tony Barber scrive nel britico “Financial Times” parlando “dell’irresponsabilità” di questo foglio satirico. Questa libertà di stampa, per la quale ora i nostri media si adoperano veementemente, pare che non era al centro dell’interesse in casi con costellazioni diverse. Quando per esempio a gennaio 2013 il giornale di Stoccarda pubblicò una caricatura del primo ministro israeliano Netanjau, enunciando che con la sua politica avvelenerebbe il processo di pace coi palestinesi, grandinarono pesantissime proteste. L’ambasciata israeliana accusò la caricatura come “anti-semitica”, così che in seguito il giornale di Stoccarda abbassò la cresta esprimendo il rammarico per quella stampa. Ma se si tratta dell’Islam, allora i nostri media pare che non siano impostati tanto sensibilmente alle percezioni dei lettori. Charlie Hebdo è stato invitato da ogni angolo a continuare. Senza badare all’attentato terroristico, la settimana seguente è stata pubblicata l’edizione successiva con una stampa di 3 milioni di copie, al posto delle solite 60 mila – con 1 milione sarebbe stato un incremento del 1666 percento!! Osserviamo cose simili non solo in merito alla “libertà di stampa”, ma anche per la “libertà artistica”. Come la mettiamo per esempio per la libertà di stampa di Günter Grass, quando osò criticare la politica del governo israeliano con una poesia? Gli stessi media tedeschi che si fanno tanto garanti della libertà di stampa quando si tratta dell’Islam, criticarono aspramente Grass insultandolo, guarda un po’, come “anti-semita”. Perché mai si misura con due metri diversi, quando per esempio si tratta di altre religioni o altri paesi? Libertà di stampa, libertà artistica – libertà – pare che sia un termine improntato molto individualmente, a dipendenza di chi sia coinvolto e su chi si dica qualcosa. Nella trasmissione seguente vogliamo esaminare la questione, se coll’attentato a Charlie Hebdo si sia veramente trattato di un attentato terroristico di fondamentalisti islamici, o se si potrebbe trattare piuttosto ancora una volta di un’operazione sotto falsa bandiera. Con questo vi saluto e passo la parola allo studio di Hannover.

di dd.

Fonti/link: http://alles-schallundrauch.blogspot.ch/2015/01/die-offizielle-charlie-hebdo-story.html
http://www.heise.de/newsticker/meldung/Terror-Anschlag-in-Paris-De-Maiziere-fuer-Loeschung-von-Youtube-Videos-2513252.html
http://alles-schallundrauch.blogspot.ch/2015/01/frankreich-wer-wind-sat-wird-sturm.html
Fonte in italiano per la traduzione attualizzata da 1 milione di stampe a 3 milioni: http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Charlie-Hebdo-numero-1178-3-milioni-di-copie-andate-a-ruba-in-poche-ore-a-Parigi-aa5c42a5-16d4-465f-b3c5-e0eeca5bfa52.html