Fake News dei media sulle guerre - parte 2 - falsificazione immagini Ucraina

18.03.2022 | www.kla.tv/21974

Recentemente, Katrin Seibold, una giornalista di lunga data e moderatrice del canale TV tedesco ZDF/3sat, ha rotto il silenzio. Ha lasciato l'emittente dopo una lunga lotta interiore e racconta le sue motivazioni in un'intervista alla televisione alternativa indipendente AUF1. Katrin Seibold descrive un crescente influsso politico sul giornalismo fino alla produzione intenzionale di fake news. Kla.TV ne riprende qui due esempi concisi per far luce sulle conseguenze. Esempio 1: allarme gas tossici a New York Katrin Seibold: "Beh, il mio esempio è di molto tempo fa, ma lo racconto lo stesso perché è un buon esempio, che ancora una volta rivela le strutture di potere. Magonza è la sede centrale della ZDF e io ero in studio a New York con il corrispondente locale, nel 2002/2003. Era poco prima che iniziasse la guerra in Iraq, quindi l'attenzione della comunità mondiale era rivolta verso New York e l'ONU, dove si stavano svolgendo i negoziati su come procedere; cosa avrebbe fatto George W. Bush. Ma la cosa interessante è che all'epoca noi, come media di diritto pubblico, prendemmo in giro i suoi video con le smorfie e i gestacci che amava fare prima di andare in onda. All'epoca questo era in realtà una specie di auto-fenomeno, sì, era una specie di moda. Comunque, la ZDF Magonza chiamò e disse che ci sarebbe un allarme di gas tossici a New York. “Per favore, fatene un reportage attuale per le notizie.” Allora facemmo delle ricerche e ancora una volta non trovammo nulla, nessuna prova. Ma questo non significa nulla, perché prima dovevamo ancora andare sul posto. Tuttavia, non trovammo nulla. Poi il corrispondente disse: “OK, nessun problema, dovremo farlo comunque.” Dunque andammo nell'appartamento del corrispondente, chiamammo il vicino, gli demmo del nastro adesivo e lui si mise a sigillare le guarnizioni delle finestre con il nastro adesivo mentre noi lo filmavamo alla grande. Sigillò la finestra per la finta paura che il gas tossico potesse entrare attraverso le fessure della finestra, e bene così fece. Poi fui mandata con una squadra di cameraman in un negozio di maschere antigas e il corrispondente andò con la sua squadra di cameraman in un altro negozio di maschere antigas. Il compito era quello di portargli immagini di maschere antigas e di persone che facevano la fila per riceverne, e, se possibile, interviste con persone che dicessero di aver paura dei gas tossici. E allora ci andai, ma non c'era nessun movimento. In vetrina c'erano alcune maschere antigas e dei manichini. Così li filmammo. Ecco si può filmare dal basso, così sembra molto, o dall'alto, allora sembrano piccoli. Di fatto la gente non sa come si fa televisione. Poi ricevetti una chiamata dalla produttrice, il corrispondente avrebbe trovato un negozio di maschere antigas dove c'era anche della gente e avrebbe fatto interviste, perché … io non potei intervistare nessuno, non c'era panico e non c'era nessuno nel negozio, ecco. Sì, e poi fu messo assieme il tutto in uno spezzone, che venne trasmesso a metà febbraio 2003 nel programma principale della ZDF in un formato di notizie d'attualità, se non erro con il titolo: "Allarme arancione". In quel momento c'erano questi livelli di allarme a New York, per dire a che livello fosse il panico o la probabilità di terrorismo, che possa avvenire un attacco. Questo è un esempio, dal quale si può vedere che c'erano delle agenzie a Magonza che sostenevano quanto stesse succedendo a New York e noi eravamo lì e dovevamo farlo in qualche modo ... diciamo così: erano fake news. La conseguenza: la minaccia di attacchi con gas tossici venne usata per giustificare la guerra in Iraq nel 2003. Il governo degli USA suggerì alla popolazione che ci fosse una crescente minaccia di armi di distruzione di massa da parte dell'Iraq e del suo alleato Al Qaeda. Solo due anni prima ci furono gli attacchi terroristici alle Torri Gemelle di New York. Gli islamisti vennero ritenuti responsabili. La maggioranza della popolazione fu traumatizzata e spaventata e quindi accettò l'invasione dell'Iraq da parte degli USA. La conseguenza: centinaia di migliaia di morti in Iraq e lo sfruttamento delle sue materie prime da parte degli USA! Esempio 2: manifestazioni di destra a Lipsia Katrin Seibold: "Quando ero alla Fiera del Libro di Lipsia qualche anno fa, c'era una grande discussione tra due letterati di case editrici di destra e come ogni anno il mio compito era quello di andarci e riferire sull'apertura cerimoniale della Fiera del Libro di Lipsia nell'edificio del mercato dei tessuti. Il primo giorno ero in giro con una squadra di cameraman e dovevo trovare dei "manifestanti di destra" per tutta Lipsia. Presumibilmente c'erano manifestazioni di destra ovunque. E abbiamo attraversato Lipsia e non abbiamo trovato nessuna manifestazione di destra. Certo, è possibile che ci fossero, ma non li abbiamo trovati e ci siamo sforzati molto e la sera abbiamo trovato una manifestazione contro la "destra" davanti al mercato dei tessuti. Poi ho chiamato la redazione: Mi dispiace, non ho trovato nulla. Qui c'è qualcosa contro "la destra", ma credo che non sia adatta a quello che volevamo effettivamente avere, naturalmente terremo gli occhi aperti nei prossimi giorni. E poi la sera il moderatore ha aperto il programma con la frase: "All'apertura della Fiera del Libro di Lipsia i manifestanti di destra e di sinistra si appostano gli uni contro gli altri", non letteralmente, ma qualcosa del genere. E poi ero davvero arrabbiata, perché dicevo, da dove l'hanno preso questo? Quindi la mattina dopo ho scritto una mail a tutti in cui mi sono sfogata. E il capo del servizio l'ha giustificato così: in quel giorno c'erano, non so, 50 agenzie che hanno detto che ci sarebbero state tante manifestazioni di destra a Lipsia. E poi ho detto: scusate, perché mandate ancora dei giornalisti sul posto? Beh, avete una reporter sul posto, se non vi fidate di lei, ma credete alle agenzie, e vi ho detto che non abbiamo trovato nessuna manifestazione. Allora almeno esprimetelo nel modo giusto, allora potete dire che si sente questo e quello dalle agenzie di stampa, ma il nostro reporter ha scoperto questo e quello. E qui non si tratta di me, ma il modo in cui abbiamo imparato a fare giornalismo. Ed è quello che lo spettatore sente. Purtroppo, lo spettatore sente quello che dice il moderatore e non quello che discutiamo internamente. E questo è solo un esempio tipico". La conseguenza: la società è stata profondamente divisa dalla continua stigmatizzazione di persone o gruppi critici nei confronti del governo come "gruppo marginale di destra". Così, fino ad oggi, è impedito il necessario dibattito pubblico sulle discutibili strategie e azioni del governo per fermarle o per indirizzarle in direzioni migliori. Nell'esempio più recente della crisi Covid, viene così indebolita la resistenza unitaria contro le violazioni estremamente profonde dei diritti fondamentali. Questo apre la porta alla più grande ridistribuzione di ricchezza della storia e all'istituzione a livello mondiale di un controllo digitale sempre più ampio. Ovviamente, i media hanno messo in atto ordini motivati politicamente a beneficio di pochi, il cui potere e la cui ricchezza aumentano sempre in tali crisi. Ci si pone ora la domanda: il modello di diffusione di fake news è passato o tuttora presente? Risposta: è tuttora presente. Per esempio, sono state usate immagini false nella corrispondenza della crisi ucraina. Eccone due esempi da BILD-Online: Esempio 1: "I russi combattono per arrivare a Kiev". Il 24 febbraio 2022 BILD-Online ha mostrato sequenze di un'enorme esplosione nelle notizie attuali sui bombardamenti russi. Tuttavia, le immagini non erano di accadimenti in Ucraina, ma di un'esplosione di un magazzino con merci pericolose a Tientsin in Cina nel 2015. Esempio 2: "Invasione! Le truppe entrano in Ucraina". Il BILD ha riferito dell'invasione dei russi in Ucraina e l'ha sottolineato con immagini di sciami di paracadutisti che scendono. O-TON: "... i paracadutisti scendono come sciami di calabroni". Secondo il BILD, ciò è accaduto a Charkow – una fake news, come il BILD ha poi dovuto ammettere. In realtà le immagini provengono da un'esercitazione militare in Russia nel 2014, il che è molto facile da vedere dall'originale. Ciò che resta dopo tali immagini è da una parte lo shock. La popolazione viene terrorizzata. D'altra parte questo suscita l'odio contro la popolazione russa. I media che diffondono tale propaganda si rivelano come agitatori e tirapiedi dei guerrafondai. Martin Ruthenberg riassume a cosa porta la paura. È un altro ex dipendente dei media di diritto pubblico e il 1 novembre 2021 ha scritto una lettera aperta alla sua emittente, SWR, che vale la pena leggere: "Allo stesso tempo, la paura è la leva più potente per far fare alla gente qualcosa che non farebbe finché si sente libera e sicura. È ovvio che altri possono abusare di questa leva per i propri interessi. Questo accade tanto più spesso quanto più la gente vive nella paura. Inevitabilmente, in una tale crisi, ci saranno più tentativi di manipolazione, che saranno anche accompagnati da una ridistribuzione del potere. Quindi è necessaria più vigilanza del solito, anche da parte dei media di diritto pubblico". Queste righe si riferiscono alla corrispondenza sul Covid, ma si applicano anche a tutti gli altri aspetti della guerra dell'informazione in corso. Così tutti – soprattutto nella corrispondenza sulla guerra in Ucraina – sono chiamati ad essere vigili ed a prendere con le pinze l'attuale marea di informazioni, non importa da quale parte. Liberi dalla paura, saremo in grado di riconoscere poco a poco i veri retroscena e le menti di ogni crisi e scoprire le vie d'uscita.

di ag./chs.

Fonti/link: Intervista di AUF1.TV con Katrin Seibold: https://auf1.tv/elsa-auf1/unfrei-unehrlich-ungerecht-zdf-3sat-moderatorin-rechnet-mit-ehemaligem-arbeitgeber-ab
Giustificazione della guerra in Iraq: https://de.wikipedia.org/wiki/Begr%C3%BCndung_des_Irakkriegs
La più grande ridistribuzione di ricchezza della storia: - “Im Schatten der Pandemie – die grosse Umverteilung” www.kla.tv/16692
- “Truffa Covid - 80 motivi per farci restituire i soldi!” - www.kla.tv/21766
BILD ONLINE: immagini dell'enorme esplosione e dei paracadutisti. La guerra di Putin in Ucraina: Kiev potrebbe cadere ancora oggi. Fonte rimossa, ancora disponibile qui: www.youtube.com/watch?v=eEHtwy-cdEU
Immagini originali dell'esplosione a Tientsin: https://youtu.be/993wlZ6XFSs
Fonte della ripresa originale dei paracadutisti https://faktencheck.afp.com/doc.afp.com.323X6KK
www.facebook.com/madeinrussianfederation/videos/684191671734525
Lettera aperta di Martin Ruthenberg: https://corona-transition.org/IMG/pdf/offener_brief_an_die_gescha_ftsleitung_des_swr.pdf