Guerra moderna: navi statunitensi portano masse di profughi in Europa

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15.04.2016 | www.kla.tv/8083

Buonasera. Le catastrofi dei profughi nel Mediterraneo tengono costantemente occupati i politici d’Europa. Poichè in Libia, secondo le informazioni del ministro degli affari interni Thomas de Maiziere, circa un’ulteriore milione di profughi è in attesa della traversata verso l’UE. “Si tratta di una vera e propria migrazione di popoli” dice Elmar Brok, uno dei politici dell’UE, in un intervista alla Reuters. Il salvataggio dei profughi nel mar mediterraneo sarebbe sì importante, ma questo da solo non basterà. “Se ora impieghiamo ancora più navi, allora ben presto in Libia ci saranno due milioni di uomini ad aspettare.” Già anni fa i politici dell’UE erano stati avvertiti che una discordia con Gheddafi, allora al potere, avrebbe destabilizzato la Libia e messo in pericolo la frontiera meridionale dell’UE. Con la caduta di Gheddafi, iniziata dal governo statunitense, finì pure la sua prassi da ordinatore che diede per tanto tempo sicurezza alla frontiera meridionale: poichè la Libia si era vincolata in un contratto con l’UE a radunare i profughi in campi di raccolta e a non mandarli in Europa in barca, bensì a rimpatriarli. Il Commissario europeo, Günther Öttinger, ammette: “Gheddafi si era un dittatore (…), ma aveva organizzato certe regole di nostro interesse (…). Ora abbiamo un caos con le milizie.” Anche il portavoce del Ministero degli esteri dell’UE Martin Schäfer dice quanto segue in merito: “Ciò che sperimentiamo ora è la conseguenza dell’intervento militare che aveva spazzato via il regime di Gheddafi, senza rimpiazzarlo in nessun modo.” Si ascolteranno ora le voci che ci avvertono di non far entrare tutti gli asilanti o le si ignoreranno come quelle che ci avevano avvertiti di non far cadere Gheddafi? Durante il vertice dei G7 delle ultime settimane i ministri degli esteri erano tutti d’accordo sul fatto che si potrà risolvere la problematica dei profughi soltanto ristabilizzando la Libia. Ma come debba accadere in pratica sembrerebbe nessuno di loro lo sappia. Ora per risolvere il problema il primo ministro italiano, Matteo Renzi, vuole procedere con la massima severità nei confronti dei passatori che introducono clandestinamente i profughi in Europa. Gli esperti del settore mettono fortemente in dubbio che si possa vincere la battaglia contro i passatori, in quanto loro sarebbero soltanto dei manovali scambiabili. I veri burattinai resterebbero all’oscuro e potrebbe essere molto difficile avvicinarli. Dietro a queste decine di migliaia di profughi che arrivano annualmente in Europa si trova un’industria che incassa fino a 10’000 euro a profugo. Solamente il traffico di droghe supera il guadagno del commercio di persone. Ma chi sono questi burattinai a sangue freddo che quasi non si riesce a raggiungere? Per poter rispondere a questa domanda si deve guardare da dove proviene la maggioranza di profughi. Sono i paesi della cosiddetta “Primavera Araba”, o simili, i quali erano stati destabilizzati e rovinati attraverso delle sommosse da fuori eche da allora non trovano più pace. Qui un’industria organizzata dei profughi ingaggia le persone promettendogli un “futuro d’oro” in Europa. Ciò in parte è addirittura sostenuto dai media locali. I profughi vengono attirati anche dall’Africa nera, ma molti di loro muoiono attraversando il Sahara – più di quanti ne muoiano in alto mare. E i mass media tacciono in merito. Finalmente arrivati in Italia, i profughi ricevono dei nuovi passaporti e del contante, e vengono mandati miratamente in Germania, in quanto – almeno si dice – le autorità italiane non riescono più a gestirli. E in Germania tali profughi sovraccaricano i campi d’accoglienza e i punti di raccolta. Gli ospedali e le autorità sono oberati, nonostante ogni buona volontà e calorosa prontezza all’aiuto. Al più tardi a quel punto i rifugiati stessi capiscono che il “futuro d’oro” in Europa a loro promesso non corrisponde e neanche può corrispondere con i fatti. Non c’è quindi da stupirsi che questi uomini ingannati e delusi formino un potenziale di turbamento sociale altamente esplosivo. Ma chi strumentalizza in modo talmente insidioso questi uomini (e con ciò non sono solo intesi i profughi, ma anche l’industria dei profughi avida al guadagno) e non in ultimo anche la naturale prontezza all’aiuto dei paesi ospitanti? Al cospetto di questa domanda i profughi raccontano sorprendentemente che le navi con le quali sono stati trasportati battevano bandiera statunitense. Evidentemente il governo statunitense e l’oligarchia finanziaria alle sue spalle hanno la regia in questa migrazione dei popoli. Ma che cosa li spinge a introdurre clandestinamente dei profughi in Europa? Sono delle intenzioni lodevoli umanitarie e senza propri interessi? – Ben difficie, poiché gli USA proteggono i loro confini fermamente e spietatamente contro gli immigranti illegali. Così p.es. il confine tra USA e Messico è protetto da un recinto alto cinque metri e che si estende per oltre 3’169 km. Inoltre è pattugliato da 17’000 guardie di frontiera. Le guardie cercano i frontalieri illegali con aerei, elicotteri, videocamere, droni e sensori che reagiscono a vibrazioni del suolo e tant’altro. Chi viene beccato viene arrestato e rimpatriato senza se e senza ma. Invece da noi le navi statunitensi portano migliaia di rifugiati in Europa. Ma come reagirebbe il governo statunitense se delle navi francesi o italiane introducessero clandestinamente degli immigranti dal Messico nel loro paese? Questa è una domanda chiave decisiva per la valutazione della problematica dei profughi. La persistente strategia dei profughi degli USA porta con se problemi esistenziali ai paesi europei. Lo stesso sarebbe negli USA, per questo sul luogo i confini vengono serrati rigidamente. Quindi questa catastrofe di profughi iniziata artificialmente si rivela come una strategia di guerra moderna del governo statunitense e dell’oligarchia finanziaria alle sue spalle. Lo si potrebbe esprimere anche così: all’inizio cadevano le bombe in Libia e ora in Europa cadono, detto simbolicamente, i profughi. Un problema altamente esplosivo. Quindi non è altro che un’astuta guerra finanziaria ed economica che viene così condotta contro l’Europa e in particolar modo contro la Germania. È però anche una guerra sociale, include infatti anche una mirata infiltrazione di famiglia, lavoro, cultura e formazione. La meta di questa guerra è chiaramente delineata. È la stessa identica come allora quella della cosiddetta “primavera araba”: L’Europa dev’essere disciolta come grandezza politica, economica e culturale,a partire dai singoli paesi, lasciando alle spalle un enorme euro-poltiglia destabilizzata senza identità nazionali. Un caos sfibrato che esausto, si farebbe schierare nel Nuovo Ordine Mondiale dell’oligarchia globale. A cui altrimenti gli stati nazione d’Europa non ne sarebbero mai stati disposti. Tanto meno quanto sarebbero stati disposti gli stati arabi prima della “primavera araba“. Stimati telespettatori e telespettatrici, su questo ne vale la pena rifletterci! Buona serata.

di mb./hm.

Fonti/link: Notizie delle 7.00 del canale radiofonico svizzero SRF1 http://deutsche-wirtschafts-nachrichten.de/2015/04/20/cdu-sieht-eine-echte-voelkerwanderung-von-libyen-nach-europa
http://www.pi-news.net/2011/12/die-grenze-zwischen-usa-und-mexiko
Rivista “Magazin2000Plus” N° 364