“Nazisti” usati come arma contro una coscienza nazionale d’ostacolo

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15.05.2017 | www.kla.tv/10505

Sempre più gente teme una nuova grande guerra sul territorio europeo. Però senza il consenso del popolo non è possibile condurre delle grandi guerre. È quindi necessario riconoscere che ogni grande guerra è stata preceduta da una guerra dell’informazione. Guerra dell’informazione? Che cosa è? Chi la fa? A chi giova? Beh, è semplicissimo: George Friedman, capo della “pseudo-CIA”, nel suo discorso di Stratfor nel febbraio 2015, ha dichiarato apertamente che l’obbiettivo degli USA è da più di 100 anni di evitare un’unione di forze fra Russia e Germania. Guardate la nostra trasmissione “Stratfor” del 5 settembre 2015, che rivela la strategia USA in Ucraina. In essa George Friedman, considerato grande pioniere degli strateghi di guerra USA, ha comunicato apertamente che gli Stati Uniti mantengono e sviluppano lo stato di potere assoluto destabilizzando miratamente gli Stati o i gruppi etnici rivalizzanti gli USA e li aizzano l’uno contro l’atro. Quest’obbiettivo viene raggiunto in gran parte con false informazioni propagate intenzionalmente dai mass media, ma anche con il finanziamento di gruppi terroristici scelti per destabilizzare le forze rivali. Questo è quanto detto senza scrupoli dal consulente militare e capo del Think-Tank statunitense. L’obiettivo di tutte queste operazioni è di raggiungere il consenso dei popoli per entrare in guerra. Interi popoli vengono messi in panico con la propaganda di atrocità belliche, pericolosi sviluppi terroristici, attentati, etc. Vengono fomentati scenari di pericoli esistenziali fino al punto in cui anche il popolo più pacifico richieda provvedimenti e interventi militari. Ma è proprio questa richiesta a cui hanno mirato gli strateghi di guerra: da quel momento i loro militari possono usare le grandi armi. D’altra parte però questo mostra che le proteste del popolo e il rifiuto alla guerra formano quegli ostacoli che tutti gli strateghi di guerra devono superare e vincere. In altre parole: niente guerra senza popolo. Infatti di regola in combattimento non sono gli strateghi che hanno escogitato e macchinato le guerre a dissanguare, ma civili ingannati, mariti, padri e figli ignari. Il seguente video mostra un’efficace arma strategica, usata da decenni con successo nella guerra dell’informazione. Nazisti usati come arma contro l’intralciante coscienza nazionale Per molto tempo gli sforzi fatti per svelare l’esistenza di un nuovo ordine mondiale, con un governo unico, sono stati considerati una teoria complottista, fino a che questa è venuta alla luce per bocca dei suoi stessi operatori. Gli architetti di questo nuovo ordine mondiale vengono anche chiamati globalisti. Perché globalisti? Per il semplice motivo che nell’immaginario di coloro che lavorano verso un unico governo mondiale, le tipiche nazionalità non sono più volute. Un unico governo deve regnare tutto il mondo. Il mondo non deve più essere suddiviso nei classici stati nazionali, ma in distretti mondiali. Ogni coscienza nazionale tradizionale diventa un nemico alla luce di queste ideologie, un ostacolo per la loro idea di “guarigione globale”. Chi al contrario dei loro piani vuole conservare una coscienza nazionale, o ancora peggio un orgoglio nazionale, diventa inevitabilmente un pericoloso nemico. Ma come si elimina la coscienza nazionale, quando questa ha una tradizione millenaria? E ancora più difficilmente: come sconfiggere l’orgoglio nazionale, se questo è quasi un istinto naturale nell’essere umano? Semplice: lo si demonizza. Si insegna al mondo che tutte le guerre passate hanno la loro origine nella coscienza e nell’orgoglio nazionale. I veri motivi vengono deliberatamente taciuti, cioè tutti gli interessi inferiori di potere, l'avidità e la sete di potere degli istinti satanici. Dato che gli architetti del nuovo ordine mondiale considerano legittima soltanto la loro versione di religione, è chiaro che la colpa delle guerre passate deve avere origine anche in eterni conflitti religiosi. Con questo metodo di demonizzazione si raggiunge presto il consenso del popolo, perché la gente tende a rilasciare la propria frustrazione e rabbia accumulata contro un capro espiatorio. Visto che è impossibile demonizzare intere nazioni e religioni di primo acchito, si comincia nel piccolo. La religione è la campagna diffamatoria contro le sette. Si prende un piccolo, marginale e indifeso gruppo religioso, si cerca un punto debole e se ne fa uno scandalo, paragonandoli a gruppi terroristici presunti religiosi come al-Quaida ed altri, facendo di tutta l'erba un fascio. Nel frattempo si enfatizza incessantemente il pericolo fondamentale racchiuso nella religione ed inoltre tutte le guerre del passato vengono portate sotto la stessa luce. Questo lo si fa fin a quando la religione viene riconosciuta come causa di tutte le guerre del passato. Ma ora torniamo alla questione. Visto che è impossibile demonizzare la coscienza nazionale di interi popoli, si comincia anche qui nel piccolo. Come funziona in pratica, lo si poteva leggere sul giornale USA Today. Citiamo quanto hanno scritto a caratteri cubitali: “Battaglione ucraino di volontari AZOW pieno di Nazisti!” Un paio di righe più sotto c’è scritto in piccolo che il battaglione AZOW ha arruolato volontari che si dichiarano nazisti... il che naturalmente è un’altra cosa. Il capo della “CIA ombra” George Friedman nel suo discorso Stratfor di febbraio 2015 ha dichiarato che gli USA da 100 anni effettuano proprio questo tipo di azioni per destabilizzare i loro rivali. Bin Laden è stato un caso classico. È dimostrato che Bin Laden è stato addestrato e messo in scena dal governo statunitense, vale a dire dalla CIA. Il suo spettacolo è valso prevalentemente all’eliminazione della religione e all’introduzione di leggi sulla sorveglianza. Allo stesso punto chiave sta attualmente lavorando il gruppo terroristico dello stato islamico, vale a dire l’IS, che nel nome della religione fondamentalista sta uccidendo civili, decapitando pastori e spargendo sangue con una brutalità mai vista prima. Ma la religione è soltanto la scusa strategicamente strumentalizzata! In realtà, sia con al-Qaida che con lo Stato Islamico e molti altri, si tratta esclusivamente di terrorismo strumentalizzato e pianificato, terrorismo pagato! È noto che l’IS ha ricevuto armi e fama come paga dagli USA. Ciò non ha nulla a che fare con la vera religione, dato che in tutte le grandi religioni vale la regola d’oro principale: “Ama il tuo prossimo come te stesso”. Mentre invece di gruppi fanatici se ne possono trovare un po’ in tutti gli ambiti della vita umana, a cominciare per esempio dagli hooligan sui campi da calcio. Equiparare questi ultimi con il cittadino comune sarebbe sbagliato tanto quanto mettere sette eccentriche e terroriste sullo stesso piano con le religioni comuni. È quindi assolutamente necessario sciogliere il collegamento strategico che è stato creato tra religione e terrorismo. Lo stesso vale per i cosiddetti nazisti. Chi pratica il terrorismo nel nome del nazionalismo è e rimane un terrorista – e nient’altro. Perché questo? Perché usa il termine nazista soltanto come pretesto e scudo. Ogni vero nazionalista difenderà la propria patria, famiglia e casa da ogni aggressione, magari anche armato. Ma come la religione non ha niente a che fare con il terrorismo, allo stesso modo un vero nazionalista non ha niente a che fare con il terrorismo. Sono le forze della globalizzazione che mischiano ostinatamente le due cose, perché vogliono eliminare ogni orgoglio e coscienza nazionale. Questa è la loro strategia. In altre parole: il nemico nazionale globalista infiltra dappertutto i suoi terroristi pagati e mascherati come nazionalisti, rilasciandoli poi contro donne, bambini e popolo intero. Loro stessi si definiscono nazisti, ciononostante in realtà non hanno nessun interesse nazionale. Sono terroristi, assassini egoisti e servi di coloro che attualmente spezzano e cancellano ogni coscienza ed orgoglio nazionale. Come ogni religioso ama la gente e non la combatte, così ogni nazionalista ama la propria patria e non la combatte! È quindi necessario separare il termine strategico di nazista da ogni coscienza ed orgoglio nazionale. Avere una coscienza nazionale non è un peccato. Avere orgoglio nazionale è e rimane un istinto umano naturale. Accusare di nazismo qualcuno a causa della sua coscienza nazionale è e rimane un reato. Quanto detto qui sulla demonizzazione della coscienza nazionale e della religione, vale anche per tutte le altre barriere che ostacolano i globalisti. In altre parole, ovunque venga pubblicamente demonizzato qualcosa, vale la pena di analizzarlo criticamente, metterlo in discussione e svelarne i veri motivi.

di is

Fonti/link: Giornale USA today