Scienza e coscienza al tempo del Covid - parte 11 - intervento di Mauro Rango

15.09.2021 | www.kla.tv/19842

Quello testo é stato generato automaticamente e che tra l' altro propone uno specifico approccio alla prevenzione e alla terapia precoce del covid proveniente dagli studi della letteratura scientifica e dall' esperienza clinica dei suoi medici tra l' altro vorrei ricordare che anche in svizzera ci sono diverse associazioni un' associazione si chiama aleteia è un' associazione che raggruppa oltre mille tra medici personale sanitario personale che si occupa di cure al cosiddette alternative diciamo parliamo di cure naturali perché non sono alternative e ci sono anche altre associazioni cui un appello a tutto il personale sanitario non abbiate paura unitevi e non lasciatevi sottomettere perché la pressione sul personale sanitario è fortissima e molti purtroppo si sono già sottoposti contro la loro volontà alle iniezioni di questi farmaci sperimentali lascio la parola mauro grazie io sono stato invitato qui a raccontare praticamente la mia esperienza io fino a un anno e mezzo fa facevo tutt' altro non sono medico sono laureato in scienze politiche e diritti umani e vivevo in un' isola in mezzo all' oceano indiano di 8 km per 19 quindi immaginate la mia dimensione di vita lì non avevo facebook non ero collegato ai mezzi di informazione non avevo nulla avevo solo mio figlio che mi aveva costretto a mettermi su whatsapp e mi aveva costretto ad acquistare questo telefono non guardavo la tv a un certo punto arriva il fatto che delle persone cominciano a morire nel mio paese di origine che è l' italia allora mio figlio viene lì mio figlio non ha neanche una laurea lui digita è un autodidatta di informatica mi dice papà basterebbe dare idrossicocchina zinco e azitromicina e guarirebbero allora uno pensa che roba è questa no c' è stanno ci sono le bare c' è la gente che muore e c' è la gente che muore e c' è la gente che muore e c' è la gente che muore e c' è la gente che muore e c' è la gente che muore è strana sta cosa poi approfondisco e vedo che cavanna a piacenza salva 300 persone con quei farmaci lì vedo che di dierault a marsiglia azzera la mortalità e poi vedo che il governo mauriziano quindi il mio governo la il primo ministro arrivata la pandemia dice in televisione terapie domiciliari idrossiclorochina azitromicina in caso di aggravamento ospedale plasma iperimmune l' epidemia si è spenta in 25 giorni 9 decessi 9 decessi siamo in africa quindi il pescatore che è in mezzo al mare che ha la tosse non ha la tv cioè non è che abbiamo cioè vuol dire 9 decessi si è spenta allora c' era qualcosa che non funzionava perché tutto il gota in italia gli scienziati e virologi dicevano che era una malattia incurabile e che la stavano studiando e da altre parti nel mondo questa cosa si guariva allora a un certo punto ho cominciato a scrivere a tutti i giornali che conoscevo interessando politici che conoscevo quando ero giovane eccetera tutte le porte sbarrate assolutamente chiuse finché un giorno il 4 di maggio proprio preso dalla rabbia perché mi era arrivato la notizia che un certo virologo un professor burioni aveva aveva aveva parlato contro il plasma iperimmune ho detto no non è possibile che anche contro il plasma iperimmune che era rimasta l' ultimo baluardo per salvare le persone in ospedale e allora presi questi 40 contatti e lanciai un messaggio e misi nome cognome mail e da lì nacque ipocrate org perché mi arrivarono migliaia migliaia 5 5. 000 il giorno dopo avevo già 5. 000 email e 5. 000 messaggi whatsapp da lì cominciai a rispondere insomma per farvela breve è nata questa rete internazionale che ad oggi è diventata riconosciuta dalla comunità vuol dire nostra internazionale come la più grande rete per terapie domiciliari abbiamo 170 medici che curano a distanza i pazienti che si accede tramite il sito internet ma abbiamo anche medici vari coordinatori ormai in tutti i continenti in moltissimi paesi del mondo e utilizziamo un protocollo che non è un protocollo di farmaci che ci è arrivato da marte oppure che c' è stata non so soffiato dalla cia americana no no sono farmaci tranquillissimi che si comperano in farmacia e che si danno ai pazienti quando sono ammalati allora non entro nel merito del protocollo se volete lo vedrete nel sito ipocrate org. org questo per dire che su 60. 000 pazienti trattati in questo anno dai nostri medici a distanza telefonicamente quindi senza visitarli quindi stiamo parlando di questo noi abbiamo avuto 9 decessi 9 decessi 9 decessi se però si va a vedere le persone che sono arrivate a noi entro il quarto giorno dall' inizio dei sintomi i decessi sono zero cioè chi è arrivato entro il quarto giorno a curarsi non è morto è qui che racconta la storia allora niente a questo abbiamo messo su tutta una serie di altri servizi come quello legale che si occupa di dare il plasma alle persone che arrivano troppo tardi perché sono già intubate ho i familiari si contattano e non come farmacia la cattivaria dei colleghi medici dei nostri medici colleghi ospedalieri quando si contatta per chiedere informazioni su un paziente o per per cercare di condurre anche questa o Coronavirus una terapia sempre medica, una cattiveria assoluta, incredibile, assoluta e allora le scamotasi che abbiamo trovato è questo, una PEC di un avvocato che intima all' ospedale di infondere tre sacche di plasma al paziente perché se il paziente dovesse morire si ritiene l' ospedale responsabile e si avvia l' azione legale. Questo fatto ha sortito questa novità, allora si diceva che negli ospedali italiani il plasma non c' era, c' era a Padova, c' era a Pavia, c' era a Piacenza, c' era in 7 -8 ospedali, negli altri ospedali il plasma non c' era ufficialmente. Il plasma c' è in tutti gli ospedali, perché il plasma ogni ospedale ce l' ha per le persone che sono di un certo livello. Il plasma esiste però viene dedicato perché i monoclonali tanto famosi di cui parlano oltre a essere dannosi non sono efficaci tanto quanto il plasma. Il monoclonale è la re -ingegnerizzazione di un anticorpo, mentre il plasma è la memoria di un altro paziente e della sua malattia. Sono cose molto diverse. Ecco, il plasma noi riusciamo a risolvere tutte le situazioni, ovviamente non quelle quando la persona è già morente o ha già un deterioramento d' organo, ma se arriviamo abbastanza in tempo, anche se intubate, risolviamo le situazioni. Allora, poi ci siamo organizzati, strutturati. Adesso siamo in contatto con tutte le equipe dei medici del mondo. Il 12, 13 e 14 settembre organizzeremo il primo International Covid Summit, sarà il primo raduno internazionale sulle terapie precoci domiciliari in presenza. Ci saranno anche collegati in remoto, ma ci saranno moltissimi scienziati e medici in presenza. A Roma, il secondo giorno, il 13, saremo in Senato, tutta una giornata in Senato. La scelta che abbiamo fatto come organizzazione è di fare la sede qui in Svizzera, pur avendo la concentrazione di medici in Italia, ne abbiamo anche all' estero, stiamo sperimentando un farmaco in India. Stiamo facendo varie attività in Sud America, in giro per il mondo, ma la grande concentrazione è in Italia, ma abbiamo scelto di venire in Svizzera, perché da una parte la sensazione è che qui ci possa essere maggiore libertà rispetto all' Italia e questa è la sensazione che abbiamo avuto, ma dall' altra parte qui c' è l' Organizzazione Mondiale della Sanità. Ricordatevi che il braccio armato di chi ha deciso tutto questo è l' Organizzazione Mondiale della Sanità. Tra le varie cose che abbiamo fatto, abbiamo organizzato tempo fa uno studio sull' idrossiclorochina, molti di voi sapranno cos' è, è il farmaco che veniva utilizzato prima dell' ivermectina per curare la malattia in prima fase e che funzionava ottimamente, con le varianti ha cominciato a avere qualche problema. L' ivermectina funziona meglio, per cui l' abbiamo sostituita con l' ivermectina. Allora, l' idrossiclorochina quando funzionava, cosa hanno fatto? Hanno fatto uno studio, la Oxford University, quindi hanno scelto la massima università mondiale riconosciuta per questo. Hanno fatto uno studio dove hanno selezionato dei pazienti e 2. 800 pazienti sono stati selezionati. In terza fase di malattia intubati, quando ogni clinico sa che in terza fase di malattia, quando c' è la tempesta citochinica, la polmonite interstiziale, bisogna usare cortisone, bisogna usare antiaggreganti, bisogna usare tutta una serie di farmaci, plasma, hanno preso 2. 800 pazienti e gli hanno dato, somministrato soltanto l' idrossiclorochina. Questo lo potete trovare nel sito della Oxford University, potete verificarlo. Praticamente è stato deciso di uccidere 2. 800 persone perché qualsiasi clinico, anche 60 anni fa, sapeva che dare l' idrossiclorochina in quella fase di malattia equivaleva a dare un bicchiere d' acqua. Non c' era possibilità di curare la persona, però gli ha permesso di dire che l' idrossiclorochina, l' idrossiclorochina non funziona e aumenta la mortalità. Ecco, chi ha contestato questo studio e l' abbiamo pubblicato sull' International Medical Journal, lo trovate sul nostro sito, siamo stati noi organizzando e mettendo insieme scienziati di fama internazionale, da Didier Raoul di Marsiglia a Nisi Yaghamouchi in Brasile, quella che ha curato Bolsonaro con l' idrossiclorochina, a Philippe Pauart, che è un uccidere di malattia, è un oncologo indiano premiato come miglior combattente contro il Covid dal governo indiano che ha utilizzato e che continua ad utilizzare l' idrossiclorochina, guarda caso, e tutta una serie di altri scienziati, anche italiani, e abbiamo contestato quello studio. È l' unico studio che ha dimostrato che sono state ammazzate delle persone. È come se, per dimostrare che non sappiamo se si muore lanciandoci dal palco, non sappiamo se si muore dall' aereo senza paracadute, prendessero 100 persone col paracadute e 100 persone senza paracadute perché non si è mai provato, non si è mai fatto l' esperimento. Poi dicono, ah, quelle che sono cadute senza paracadute sono morte tutte, allora abbiamo stabilito che se ci si lancia dall' aereo senza paracadute si muore, cioè non mettendo in conto che prima esiste la legge della gravità, non mettendo in conto, nel caso della Oxford University e dell' idrossiclorochina in terza fase, che prima c' è la legge del buonsenso e che prima c' è la legge del clinico, del medico che ha l' esperienza e che ha curato. La medicina è più grande della scienza. La medicina è qualcosa che va oltre alla scienza. La scienza è molto più piccola della medicina. Viene dopo. Allora, io voglio fare solo alcune considerazioni rapide in chiusura e sono queste. Stiamo vivendo una. . . Un momento in cui tutto è rovesciato, è completamente rovesciato, cioè mio figlio che non si occupa di medicina mi dice idrossiclorochina, l' Oxford University dice no, idrossiclorochina no. Poi arrivo in Italia vigile attesa, cioè uno si ammala, uno si taglia, fa un' infezione e si dice vigile attesa, stai là, fotografa l' infezione, aspetta che l' infezione vada avanti. Uno fa una broncopulmonite, no, non curarla, vigile attesa. Cioè da quando in qua si è fatta la vigile attesa in medicina? Da quando? Mai. In questa situazione solo per il Covid si fa vigile attesa, si aspetta che per quanto riguarda un ragazzo giovane, sano, che non ha il diabete, che non ha ipertensione, che non è obeso, eccetera, ha anche un senso, senza dargli attacchi perina, che quella non aiuta. Ma ha anche un senso la vigile attesa. E' una cosa che mi piace. La vigile attesa perché, voglio dire, dare farmaci a un ragazzo di 20 anni sano non serve. Si sta a vedere se per caso si aggrava. Noi avevamo un caso su 100 di ragazzi giovani sani che si aggravavano. Quindi si sta a vedere. Ma quando una persona è anziana o ha patologie gravi, cioè non si può stare in vigile attesa, ma si è scelto di stare in vigile attesa. Poi, un altro paradosso è che i medici che curano sono presi di mira, cominciano a venire sospesi, cominciano a venire irradiati. Noi, come organizzazione, abbiamo cominciato ad avere le prime 3 -4 sospensioni su 170. Ma se continua ad andare avanti così, avremo sospensioni e saremo costretti, non lo so, a chiudere. Non lo so, quando saranno sospesi tutti i medici non avremo più medici. Quindi abbiamo questo orizzonte davanti. Mentre chi sta a casa e il paziente chiama, il medico chiama. Il paziente dice, no, no, io non ci sono per il Covid, ciao, ciao. Ecco, questo è a posto. È a posto con la sua coscienza, è a posto non con il giuramento di Ippocrate, ma non è perseguitato. L' altro paradosso è che una medicina che non si è mai occupata di prevenzione. Andate a vedere quanti milioni di persone muoiono di cancro. Ma non serve che andate a vedere. Cioè, pensate quante persone conoscete voi che sono morte o di cancro o di infarto o di diabete. Ne conoscete una marea. Quante persone conoscete voi che sono morte di Covid? Personalmente, poche o zero. Poche o zero. Quindi, in un mondo in cui la gente muore di quelle malattie lì, nessuno si preoccupa di quel problema lì, della prevenzione. Tutti si preoccupano di una cosa praticamente inesistente e curabilissima, cioè che si può curare. L' altro paradosso terrificante, ma non mi soffermo su questo perché quelli che mi hanno preceduto ne hanno parlato in maniera molto chiara. L' altro paradosso terrificante è che per una malattia che ha delle cure efficacissime, che guariscono tutti, si costringe una popolazione a iniettarsi un vaccino sperimentale, di cui non si conosce. Non si conoscono gli effetti. Noi, come medici, raccogliamo anche, oltre a curare i post -Covid e i long -Covid, ultimamente cominciamo ad avere sempre più richieste da parte delle persone vaccinate che hanno qualsiasi tipo di problema, dalle miocarditi a malattie autoimmuni, e non sappiamo, i nostri medici non sanno come curarle, perché non sappiamo ancora le devastazioni della proteina Spike, non sappiamo ancora le devastazioni della proteina Spike, non sappiamo ancora come agisce questo farmaco. Nonostante questo, noi siamo in una fase in cui, rispetto a una malattia curabilissima, rispetto a una malattia che non uccide i giovani, che non uccide i bambini, bisogna dare i vaccini ai giovani e bisogna dare i vaccini ai bambini. Allora, c' è qualcosa che non va. Uno, a livello di informazione. Allora, l' informazione non sta più facendo il suo mestiere, l' informazione, non c' è più un giornalista che faccia inchiesta, che si chieda cosa sta succedendo, che si chiede cosa sta succedendo. E questo è il problema più grave di questa nostra civiltà. Cioè, i giornalisti che dovrebbero fare da cane da guardia alle democrazie non lo stanno più facendo. Sono lì o in parte asserviti o in parte proprio lì che non sanno nemmeno dove si trovano e fanno il copia e incolla. Oppure mandano in tv agli show, agli show. Sì, ci sono i corrotti, ci sono i corrotti, ma ti assicuro che ci sono anche tanti proprio che sono lobotomizzati, che non si rendono conto, non si rendono conto. Ti assicuro, ti assicuro, non si rendono conto. La politica. Allora, la politica. Avete parlato prima del governo svizzero, eccetera, e si parla del governo italiano. Tutti vogliono lottare contro i governi. Non c' è nessun governo che ha più sovranità. In nessuna parte del mondo nessun governo può decidere in casa propria. Gli ordini arrivano dall' esterno. Per cui questo è un problema che bisogna che ce lo ricordiamo. L' economia è decisa da un' elite ristretta che pensa di fare i suoi interessi dell' economia, ma in realtà è talmente ristretta che comincia ad andare contro gli interessi veri dell' economia. Allora, siamo nella civiltà del paradosso. In questo momento siamo nella civiltà del paradosso. Allora, io penso che queste elite che decidono tutte queste cose non abbiano chiarezza di idee, non sappiano veramente dove vogliono andare, come tanti di voi pensano. Io non credo che veramente sappiano dove stanno portando le cose. Io credo che si accorgeranno ben presto che hanno fatto un grosso errore. E sapete qual è il grosso errore che hanno fatto? Il grosso errore è questo. Che quando io ero a Rodrigo e mi sono trovato a scrivere « No, ma guardate che vi sbagliate ». Io mi ero da solo contro tutta una pletra di scienziati blasonati, laureati, e mi sentivo solo. Per cui dicevo « Cazzo, mi sbaglio? Mi sbaglio io? Non è possibile che ho ragione io e che ha ragione mio figlio se la Oxford University dice questo ». Ed ero solo. Beh, questi ci stanno mettendo tutti insieme. Cioè tutti i soli che eravamo prima adesso ci stanno mettendo tutti insieme. Ci stiamo organizzando sempre di più. Le nostre organizzazioni diventano sempre più grandi e cominciano a scendere le persone in piazza anche qui nel Ticino. Bravi, grazie di essere venuti. Grazie Mauro.

di Dr. med. Werner Nussbaumer

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