Attentato a Charlie Hebdo a Parigi – parte 1

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25.02.2015 | www.kla.tv/5474

Grazie studio di Karlsruhe. Anch’io vi do un cordiale benvenuto al commento mediatico ordierno inerente l’attentato terroristico alla redazione del periodico satirico „Charlie Hebdo“ a Parigi, dello scorso 7 gennaio. In questa seconda parte esaminiamo la questione, se in questo attentato si sia trattato veramente di un attentato terroristico di fondamentalisti islamici. O, come vari commentatori hanno già indicato, potrebbe essere che sia l’ennesima operazione sotto falsa bandiera? Un classico esempio di attentato terroristico che viene contato tra le operazioni „False flag“, o appunto, sotto falsa bandiera, è quello dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle. Secondo la maggior parte degli esperti e dei loro innumerevoli studi e prove, queste operazioni sarebbero state delle messe in scena dei propri governi e dei servizi segreti, per poi rifilarle ai fondamentalisti islamici e in primo luogo ad al-Qaida. Kla TV ne ha già parlato più volte. Questi attentati hanno scatenato la „guerra contro il terrorismo“, la quale fino ad oggi ha legittimato delle terribili guerre con più di 1,7 milioni di morti. Ci chiediamo: quali sono gli indizi dell’attentato a „Charlie Hebdo“, che accennano ad un’operazione sotto falsa bandiera? Quello più spiccato è il fatto che gli inquisitori francesi avrebbero trovato un documento d’identità sul veicolo dei folli sparatori. In base a quelli gli inquisitori hanno reso noti i presunti fautori. Si presume che si tratterebbe di due fratelli che avrebbero dei contatti con un gruppo che in Francia avrebbe aizzato degli Jihadisti per la battaglia in Iraq. Questo sembra veramente un piazzamento di prove, come è già spesso stato il caso in altri attentati inscenati. Più che altro ricorda il passaporto del 9/11, che dopo la catastrofe è stato ritrovato intatto sulle macerie del World Trade Center – un’impossibilità per la fisica. A questo si aggiungono altre assurdità, riguardo ai due fratelli. Un testimone che ha visto i due fautori, li descrive come „grandi e neri“. Però secondo il documento d’identità il fratello maggiore sarebbe alto 1metro e 69. Un avvocato lo aveva in precedenza descritto nei mass media francesi come piccolo e ingenuo furfante, che ama il rap e corre dietro alle ragazze. Non sarebbe stato un fondamentalista convinto. Di suo fratello minore si sa poco, a parte che ha un casellario giudiziario pulito. Questa descrizione dei presunti fautori non è che accenna proprio ad un commando di assassini ben armato e professionale, come quello che era all’opera con precisione in questo caso, in soli 5 minuti, all’interno dei locali della redazione del periodico satirico. Su Kla TV ci sono arrivati commenti che a motivo della professionalità dell’attacco ipotizzano che questi attentatori potrebbero essere degli specialisti dei servizi segreti, militarmente esercitati. Come ulteriore smagliatura si è mostrato un terzo attentatore che è stato accusato d’aver guidato l’auto per la fuga. Soltanto che questa persona, stando a molteplici testimoni oculari, non si trovava neanche a Parigi a quell’ora. Inoltre indichiamo le riprese del luogo del fatto. Un breve video mostra, come il folle fuciliere spara dei colpi ad un poliziotto che giace per terra. Ma non si vedono né sangue, né ferite. Questo potrebbe anche essere il motivo per cui il video è stato rimosso dal canale YouTube con la seguente scusa – cito: “Perché trasgredisce il regolamento di YouTube riguardo a contenuti scioccanti e voltastomaco.” In fine ancora due indizi, che ci sono giunti su Kla TV. Danno una possibile spiegazione del motivo per cui sarebbe proprio la Francia a dover essere punita col “terrorismo” e aizzata contro l’Islam. 1° A inizio dicembre 2014 il parlamento francese si è espresso favorevole al riconoscimento della Palestina come stato autonomo. Netanjahu, il primo ministro d’Israele, aveva avvertito già prima della votazione – cito: “Il riconoscimento si uno stato palestinese da parte della Francia sarebbe un grave errore.” 2° François Hollande si è opposto alla politica delle sanzioni statunitensi contro la Russia – cito: “Le sanzioni devono essere revocate se si vogliono dei progressi”, disse Hollande, e con questo intendeva il vertice pianificato per il 15 gennaio nella capitale Kazaka. Stimati spettatori, fino a qui alcune delle controvoci finora più importanti riguardo all’attentato terrosistico a Parigi contro il foglio satirico “Charlie Hebdo”. Queste mostrano altri nessi e un’altra immagine che quella trasmessaci dalla stampa occidentale. Non passano inosservate le similitudini coll’undici settembre. Allora si trattò, come già detto, secondo molti esperti e le loro molteplici prove, di un’operazione sotto falsa bandiera. Del terrorismo organizzato dallo stato venne utilizzato per raggiungere determinati scopi. Rimanete sintonizzati su Kla TV per sentire nessi e retroscena riguardo all’attualità mondiale. Arrivederci

di dd.

Fonti/link: http://alles-schallundrauch.blogspot.ch/2015/01/frankreich-wer-wind-sat-wird-sturm.html
http://www.ippnw.de/commonFiles/pdfs/Frieden/Body_Count_Opferzahlen2012.pdf
http://www.heise.de/newsticker/meldung/Terror-Anschlag-in-Paris-De-Maiziere-fuer-Loeschung-von-Youtube-Videos-2513252.html
http://www.iknews.de/2015/01/08/charlie-hebdo-die-neugeburt-des-klassenfeindes/
http://www.mahnwache-hamburg.de/2015/01/07/angriff-von-durch-frankreich-erschaffene-terroristen-auf-paris/
http://alles-schallundrauch.blogspot.ch/2015/01/die-offizielle-charlie-hebdo-story.html